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PRECARI IN ARRESTO |
08/05/2006 |
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Parigi, ville galère
Centinaia di persone dall'Italia hanno raggiunto Parigi il primo maggio.
La MayDay parigina, infatti, aveva
un gusto speciale, dopo la vittoria dei movimenti contro il CPE, il
contratto che avrebbe precarizzato per legge il primo impiego degli
under26 francesi.
Ma non tutti sono tornati da Parigi: Nicola e Federico, partiti da
Modena e
Bologna, sono stati arrestati al termine del corteo e sono ancora nelle
galere francesi, accusati di violenza a pubblico ufficiale e
danneggiamento. Chi c'era racconta di un arresto anomalo, e di una premeditata ostilita' da parte della polizia e dei magistrati.
L'aggravante di resistenza non e' giustificata, vista la tranquillita'
dell'arresto; il video che li accusa non si trova piu', il loro
riconoscimento e' dubbio; non hanno potuto nemmeno nominare un avvocato
che li difendesse nella prima udienza del processo per direttissima. La
prossima si terra' il 29 maggio e Nicola e Federico trascorreranno questo
periodo in carcere, nonostante le garanzie di reperibilita' presentate.
Per chiedere la scarcerazione di tutte le persone arrestate durante le
manifestazioni contro la precarieta' in Francia e altrove, dopo un presidio a Parigi il 4 maggio, gli studenti e
i precari delle universita' e delle scuole italiane in movimento lanciano
una giornata, il 10 maggio, di mobilitazione e un appello internazionale.
All'appello hanno gia' risposto in tantissimi,
da diverse citta'. Per aderire, bisogna mandare una mail a anomalia51@hotmail.com. Per sostenere economicamente le spese legali, le istruzioni si trovano al sito della campagna "MayDay Libera Tutti".
Mobilitazione :: appello it en fr es de | Bologna | Roma | Torino | Palermo
Solidarieta' :: Crash (BO) | CAM (MO)
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IL BRACCIO VIOLENTO DELLA LEGGE |
01/04/2006 |
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Muri puliti, strade sporche di sangue
Un ragazzo di origine cingalese si trova in coma in seguito ad una grave ferita alla testa causata da un colpo di pistola esploso da un agente della polizia locale di Como che lo aveva fermato. Il vigile urbano appartiene ad una squadra speciale anti-graffiti fortemente voluta dal sindaco Bruni.
Il continuo aumento, recentemente accellerato, di vigili, vigilantes, guardie giurate (tutti armati) ha cosi' provocato l'ennesima vittima di questo clima da caccia alle streghe in cui le "forze dell'ordine" si sentono autorizzate a qualsiasi gesto in nome della sicurezza, appoggiati in questo da sentenze che sembrano legittimare ogni loro azione (ultimo esempio la
sentenza sui fatti del San Paolo).
E' da anni che l'emergenza sicurezza satura le cronache locali e nazionali. Un termine che, mutuato dalle logiche dell'estrema destra americana (vedi Rudolph Giuliani) assume sempre più i contorni di una situazione gestibile attraverso la militarizzazione sicuritaria della società. Il patto
sociale del 900, basato su di un concetto di sicurezza inteso come un insieme di istituti di protezione sociale, si è rotto. Oggi destra e sinistra rincorrono il paradigma sicuritario della destra estrema statunitense, che vede i "diversi" come feccia da spazzare via. Con ogni mezzo. Anche con le pistole. In questo modo immigrati, barboni, writer, occupanti di case, diventano il nuovo target dell'ansia di sicurezza, il nuovo
nemico da abbattere per rendere le strade "sicure".
Già nel pomeriggio nella città di Como si sono verificate proteste e manifestazioni spontanee [1 - 2 - 3]
Corrispondenze dal corteo
Aggiornamenti
Sospesa la squadra anti-writers
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IL BRACCIO VIOLENTO DELLA LEGGE |
02/03/2006 |
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Sassuolo chiama Ferrara...
Il 28 dicembre in provincia di Modena si è verificato l'ennesimo pestaggio
da parte delle forze dell'ordine. Solitamente impuniti, questa volta i picchiatori sono stati immortalati nel video amatoriale di un testimone che li riprende mentre eseguono il loro dovere nei confronti dello sfortunato extracomunitario di turno, prendendolo a pugni e calci, fino a saltargli sulla cassa toracica.
Il gravissimo fatto ci riporta al settembre 2005 e alle indagini in corso sulla morte del diciottenne
Federico Aldrovandi, vittima anch'egli di un inspiegabile e ingiustificabile "intervento" delle forze dell'ordine.
Poche settimane piu' tardi, ad Aversa, tra le proteste di chi osserva la scena, Federico Palumbo muore nelle mani di due agenti della polizia penitenziaria che lo avevano immobilizzato a terra.
Questo filmato dimostra che le ripetute violenze, le sopraffazioni e gli abusi di potere ad opera delle forze dell'ordine -nelle strade, come nelle carceri- sono eventi di ordinaria amministrazione e si susseguono impuniti. Ma dimostra anche che l'informazione puo' essere un'arma di cui servirsi contro la repressione.
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IN BUONE MANI... |
27/02/2006 |
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Morto a 18 anni nelle mani della polizia
La notte del 24 settembre a Ferrara un ragazzo di 18 anni, Federico
Aldrovandi, muore nelle mani della polizia. Lo lasciano
per 5 ore sull’asfalto, nascondendo inizialmente la verità alla madre
che lo cerca. La versione degli agenti parla di una
chiamata dei residenti, allarmati dal comportamento strano del ragazzo
che una volta fermato avrebbe dato in escandescenze.
Se sia vero non si sa. La polizia nega la responsabilità della morte
sostenendo che si sia ferito da solo e sia deceduto per
overdose in seguito all'assunzione di droga. Gli esami tossicologici
smontano la favola dell'overdose. I dettagli emersi dai
referti medici, non ancora ufficializzati a 4 mesi dall’accaduto,
parlano di numerosi segni di percosse su tutto il corpo,
una ferita lacero contusa alla testa, le strisce viola delle manette ai
polsi e lo scroto schiacciato. La madre racconta di
aver riavuto i panni di Federico letteralmente imbevuti di sangue.
La notizia rimane insabbiata per mesi. Solo in questi giorni il silenzio
viene rotto da un blog della famiglia che chiede si faccia luce sulla vicenda.
Aggiornamenti: La perizia di parte ha provato che la morte di Federico è avvenuta per asfissia posturale, dovuta alla posizione a pancia in giù in cui è stato ammanettato e alla pressione esercitata sulla sua schiena da almeno una persona. L'autopsia eseguita dal medico legale della procura è stata depositata come previsto all'inizio della settimana, nonostante il pm ne avesse chiesto la proroga di 30 giorni per rifare gli esami tossicologici. Non è ancora dato conoscere i dettagli ma si sa che e conclusioni presentano divergenze rispetto alla periza di parte. Per rispondere ai tentativi di nascondere la verità dei fatti, la madre di Federico ha pubblicato la fotografia del figlio dopo il pestaggio. E' un'immagine particolamente cruda e diretta.
Prossimi appuntamenti: a Ferrara e Bologna mercoledì 1 Marzo e martedì 7
Traduzioni: |en|
Approfondisci: Leggi tutti gli aggiornamenti e ascolta le interviste
Casi simili: Soffocato dalla polizia ad Aversa | Sul caso di Aversa
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G8 EVIAN |
15/02/2006 |
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Assolta la polizia svizzera
Si è concluso con un'assoluzione il processo contro la polizia svizzera che ha quasi ucciso due attivisti tagliando la corda da cui erano appesi per bloccare l'autostrada durante il G8 di Evian nel 2003.
Più di 25 testimoni, compreso il capo della polizia svizzera e gli attivisti presenti sul ponte hanno deposto per una settimana sugli avvenimenti presso la Corte Correttiva di Nyon.
La polizia, giudicata per lesioni corporali causate da negligenza, è stata assolta nonostante le prove schiaccianti del video girato dagli attivisti di Indymedia.
Vari attivisti internazionali hanno manifestato il loro dissenso per il verdetto dei giudici annunciato ieri mattina al tribunale di Nyon.
Continua cosi l'impunità della polizia in Svizzera, un paese dove solo il 3% degli incidenti che coinvolgono le forze dell'ordine vengono portati a processo e dove non si ricorda da 20 anni un caso in cui la polizia viene ritenuta responsabile.
Leggi e contribuisci
Aggiornamenti:
Comunicato stampa di Martin e Gezine sul verdetto dei giudici
aubonne group |
agenzie
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LIMITROFO A CHI? |
27/01/2006 |
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Imc sicilia si autosospende
Ci risiamo.
Indymedia Sicilia (o meglio, attivisti definiti "limitrofi" ad essa) e' stata accusata per l'ennesima volta di non essere in grado di "gestire il newswire". Non e' la prima volta.
Vani, fin ora i tentativi di spiegare il funzionamento e la policy che Indy s'e' data come network (e che quindi non dipende dai singoli admin): invece di confrontarsi su pratiche e metodi, c'e' chi da tempo preferisce pretendere comportamenti che poco hanno a che vedere con indymedia e i suoi principi fondanti.
Nell'attesa che chi ha minacciato di aggredire fisicamente gli "attivisti limitrofi" capisca che non esistono gestori ne' redazioni di indymedia, abbiamo condiviso il problema con tutto il network e scelto di sospendere la categoria Imc Sicilia...
:: Continua in Imc Sicilia ::
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MAKE YOUR MEDIA |
12/01/2006 |
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Come muore un italiano
Dal newswire: post di Vittoria
Vi faccio vedere come muore un italiano: muore di freddo
nelle case popolari a Cremona perché la sua misera pensione
d'invalidità sul lavoro (360 euro) non gli permette di pagare il gas
e la luce e loro bloccano immediatamente la fornitura, muore nei
cantieri edili dove magari lavora pure in nero, muore nelle
aziende in cui è assunto con contratto precario e non
adeguatamente formato, muore come carne da macello perché ha
inalato amianto senza le minime protezioni (salvo un bicchiere di
latte al giorno), nonostante fin dal 1911 esistessero esami sulla
sua nocività (Breda, fucine di Sesto san giovanni, Monfalcone),
muore tra atroci tormenti per pvc a Marghera, muore a causa
dell'uranio impoverito (militari in Kosovo) perché non è informato
e non ha le adeguate protezioni troppo costose, muore perché
avrà mangiato merendine prodotte con cereali contenenti sostanze
altamente cancerogene (di Casillo, re dei cereali, scrive il gip Nardi:
"... un disprezzo che potrebbe portare danni incalcolabili a una
moltitudine di persone"), muore per il latte contaminato (Nestlè...),
muore lentamente con i suoi lavori precari, sottopagati (500 euro
al mese rinnovabili ogni 3 mesi) perché la malattia non è pagata e
allora è difficile fermarsi e curarsi.
Muore lentamente perché è impossibile costruirsi un futuro
(mutuo per la casa, maternità, pensione), muore con i suoi
1000 euro al mese garantiti (anche meno perché si sciopera per
chiudere un contratto che non sia di sopraffazione da più di un
anno), perché non si arriva alla quarta settimana, perché se
accade un imprevisto (la macchina con cui si raggiunge il posto
di lavoro si rompe, problemi ai denti...) ci si indebita con le
finanziarie e alla fine non vale più la pena provare a tirare a
campare, muore perché si ha uno sfratto esecutivo e nessun
posto dove andare, muore...
Ma chi spara a questi tanti piccoli eroi quotidiani che lottano per
sopravvivere in maniera dignitosa e onesta?
Chi sono gli avidi, arroganti, violenti ASSASSINI che speculano
e si arricchiscono sempre più (in questo periodo di crisi gli unici
beni che hanno incrementato i loro fatturati sono quelli di altissima
e costosissima categoria) sulla vita di migliaia di innocenti?
Sono forse i grandi impreditori, la cui unica capacità aziendale consiste
nello sfruttare, sottopagare, delocalizzare e magari andare a
inquinare (dopo aver ridotto i nostri fiumi, mari e coste in maniera
vergognosa e insalubre) là dove le leggi sono più permissive,
meglio ancora inesistenti, sia per quanto concerne lo
sfruttamento umano che quello ambientale (inquinando le falde
acquifere e mettendo a tacere i sindacalisti che chiedono un
minimo di diritti come la Coca Cola, spargendo pesticidi sulle
coltivazioni di banane mentre i bananeros lavorano)?
Voglio che i tg, i politici, la stampa mi mostrino tutti i giorni come
muore un italiano e VOGLIO VEDERE LE FACCE IMMORALI E AVIDE DEI
LORO ASSASSINI.
Sempre dal newswire:
Ecco come muore un italiano
Nomentano, operaio italiano muore in un cantiere
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VIETATO PENSARE |
28/11/2005 |
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Teoremi inquisitori
Il 30 novembre inizia a Roma il processo "Cervantes"
a carico di nove compagni anarchici (otto dei quali in carcere): uno dei tanti
processi preventivi, privi di indizi e prove certe, fondati sul nulla, anzi
su teoremi
precostituiti e assurde intercettazioni di ogni tipo, senza nè capo nè
coda.
Un filone aperto dal Processo al "Sud
Ribelle" che, a partire dai fatti di
Napoli e Genova del 2001, mira a colpire in maniera repressiva le diverse
anime del movimento e a ridimensionare smisurati soprusi e gravi
responsabilità: i pestaggi nella scuola Diaz, le
sevizie nelle caserme Raniero e Bolzaneto, le
cariche brutali e l'uso di armi da fuoco, fino all'assassinio di Carlo Giuliani.
Un mosaico impressionante di ritagli episodici, ricomposti ad arte per
colpire gli attivisti, facendo gravare su di loro il capo d'accusa preferito dalla nuova Inquisizione: cospirazione politica mediante associazione al fine di
1. turbare l'esercizio delle funzioni del governo;
2. effettuare propaganda sovversiva;
3. sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nello stato.
Processi preventivi, dovuti alla paura da parte del sistema di dominio che
la lotta condotta a viso aperto contro questo ordine sociale -
capace solo di sfruttamento, precarietà e disoccupazione dei lavoratori e di
fasce crescenti di popolazione, sempre piu' in difficoltà a "svoltare" il
mese -, possa cortocircuitare con le autonome istanze di liberazione
della classe che in prima persona subisce gli effetti del capitalismo.
Lo stato sguinzaglia i propri apparati repressivi perseguendo e
imprigionando gli individui in conflitto con l'ordine vigente, chiamando
allo stesso tempo alle armi il proprio apparato mediatico per celebrare e
giustificare il suo operato in nome della "guerra al terrorismo".
In questa fase di crisi, lo stato di belligeranza è ormai dichiarato
esplicitamente. L'imposizione di una condizione di terrore permanente e la
creazione di un generalizzato "complesso dell'assedio", legittimano qualsiasi
mezzo di controllo sociale al fine di stanare ed eliminare i nemici
interni ed esterni, rendendo allo stesso tempo accettabile la prospettiva di
una mera sopravvivenza come unica aspirazione esistenziale.
Oggi più che mai la guerra è lo spauracchio evocato per compattare il
fronte interno sull'imperativo di una sicurezza che altro non è se non la
difesa militare dello stato di cose attuale, nonché per inibire e stroncare
sul nascere ogni manifestazione della crescente e diffusa insofferenza a
questo ordine di sfruttamento e coercizione.
Oltre ai facilmente individuabili "soggetti sovversivi ", l'offensiva
poliziesco-giudiziaria investe ormai ogni forma di disturbo ai sempre più
precari equilibri socio-economici: dalla detenzione e deportazione su vasta
scala dei migranti, alla criminalizzazione e repressione sistematica degli
scioperi non concertati e delle lotte in difesa del territorio, dalla
devastazione industriale all'intensificazione degli sgomberi di
spazi occupati e di campi nomadi.
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CITTÀ FRANCESI IN RIVOLTA |
13/11/2005 |
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Le periferie scoppiano
Dalla fine di ottobre Parigi e altre città della Francia sono coinvolte in
proteste e scontri, innescati dalla morte di due ragazzi che cercavano di
sfuggire alla polizia. Le rivolte, partite dal quartiere dei due ragazzi, si sono estese a tutto il Paese e proseguono nonostante oltre 2000 arresti e il coprifuoco adottato in decine di citta'. Piu' di 6000 autovetture (dato dell'11/11/05) sono state date alle fiamme. La mobilitazione che interessa i quartieri piu' poveri di Parigi dura da piu' di due settimane e potrebbe avere esiti imprevedibili.
Nel reprimere le proteste spontanee la polizia, che ha incontrato notevole resistenza da parte degli insorti, ha avuto dalla sua parte le leggi emanate negli ultimi anni, che il ministro dell'interno Sarkozy ha intenzione di continuare ad usare e che conferiscono alle forze dell'ordine poteri smisurati. La risposta dello Stato francese passa anche attraverso l'eliminazione delle voci scomode: tre giovani commentatori dissidenti sono stati arrestati e i loro blog sono stati sequestrati. Ma la repressione nelle strade e sulla rete, l'adozione di ossessive misure di sicurezza da ostentare e spettacolarizzare non risolve i reali problemi delle minoranze, ghettizzate socialmente e prese di mira culturalmente.
Quella che Sarkozy chiama guerra è una guerra scatenata da lui stesso dal momento della sua nomina. Dalle proposte di radere al suolo i quartieri difficili, fino a chiamare "feccia" i loro abitanti, Sarkozy ha ingaggiato una battaglia per recuperare consensi nella destra lepenista in vista delle elezioni 2007. Le giornate francesi sanciscono la sconfitta di tutti coloro che, dagli architetti ai governanti, immaginavano una periferia diversa, confondendo la "politica di integrazione" con la reale capacità di far sentire "cittadini" tutti, siano essi di prima, seconda, terza, millesima generazione...
UPDATE - 13/11 : A Parigi e Lione e' stata vietata qualsiasi riunione pubblica. In Francia ogni notte centinaia di auto vengono date alle fiamme, e ci sono notizie anche da Atene, Bologna, Brema, Berlino, Rotterdam, Liegi, Charleroi, Bruxelles. Tutti gli aggiornamenti nel post dinamico:
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REPRESSIONE DIGITALE |
20/10/2005 |
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Zarzis : la storia degli internauti in galera.
Un processo senza fondamento probatorio, teatro di un attacco
incondizionato ai diritti di espressione, informazione e comunicazione.
Condanne dai 19 ai 26 anni a 9 ragazzi e al loro professore per aver scaricato
da internet alcuni documenti ritenuti sovversivi.
L'accusa per gli internauti di Zarzis (dal nome della cittadina tunisina dei ragazzi) - è di aver cercato
di stabilire un contatto con Al Qaida per progettare un attentato
terroristico.
Proprio a Tunisi dal 16 al 18 novembre si svolgerà il WSIS,
il Summit Mondiale delle Nazioni Unite sulla Società
dell'Informazione. Sarà quella la sede per ribadire che il diritto di
espressione e la libertà di comunicazione si esprimono anche
attraverso la libera
circolazione dei saperi, compresi quelli digitali. Il WSIS sarà il
momento per chiedere ancora una volta la liberazione degli internauti
di Zarzis e per ricordare che nel mondo sono ancora tantissimi i casi
di repressione e persecuzione di chi si esprime attraverso il Web.
Appello Associazione Indipendente di Giornalisti Lettera 22.
Firma la petizione.
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INGHILTERRA: LEGGI SPECIALI |
10/10/2005 |
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Vietato pedalare
In Inghilterrra Blair ha recentemente introdotto un pacchetto di leggi che da alla polizia la possibilita' di creare zone rosse temporanee ed arrestare facilmente chi sta protestando. Si chiama Serious Organised Crime and Police Act ed e' entrato in vigore il 1 agosto 2005. Il parlamento britannico sta valutando se poter arrestare e detenere un sospetto terrorista per tre mesi anche se non ci sono prover a suo carico.
Dall'entrata in vigore di questa legge, in tutta l'area di Westiminster non e piu possibile manifestare.
La legge è stata applicata anche contro le proteste contro la fiera delle armi DSEI,
ed ora la vogliono usare anche contro la critical mass.
La polizia ha distribuito ai partecipanti alla ultima critical mass un volantino minacciando di arrestare chiunque sia Critical Mass.
La critical mass londinese non ci sta e annuncia una enorme pedalata collettiva l'ultimo venerdi di ottobre al grido "noi non creiamo traffico: siamo il traffico"
Approfondimenti e documentazione
Critical Mass Italia | Massa critica
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ANTIMILITARISMO |
24/09/2005 |
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Antimilitarismo in Europa
Dal 13 al 16 Settembre si e' svolta a Londra la DSEi (Defence Systems and Equipment International -
Sistemi di Difesa e Equipaggiamento Internazionale). Si tratta della fiera più grande del mondo ed avviene
ogni due anni al ExCel exhibition centre a Londra, organizzata da una
compagnia di Richmond Spearhead Exhibitions Ltd.
L'appuntamento ha suscitato proteste [1] - [2] attorno al East End docklands che
quest'anno vengono anche dal Council del Borough di
Newham e dal sindaco di Newham. Gli eventi contro la fiera delle armi
includono due contro-conferenze, reports alla stampa, training di azione diretta, un
Reclaim the Streets Party, marce e blocchi e un'azione di disturbo alla cena dei delegati. [ video 1 - 2 ]
Nonostante l'intimidazione, le molestie e l'inflessibile sorveglianza da parte della polizia, azioni e proteste sono iniziate all'apertura della fiera.
Martedì 8,
attivisti contro la fiera han fatto visita agli uffici degli
organizzatori di DSEi
Reed Elsevier a Kidlington, Oxford, per sensibilizzare la gente sul
coinvolgimento
delle compagnie nell'organizzare e promuovere la fiera delle armi.
Sabato 10, un Beat the Bombers - Party for Peace si è svolto per le strade dell'East London.
Domenica 11, sono state prese di mira alcune compagnie del sud-est
dell'inghilterra
coinvolte nell'esibizione alla fiera delle armi con azioni di disturbo
contro i loro
immobili.
[Riferimenti: Indymedia UK]
Tutto questo accade mentre in Olanda
Turi Vaccaro, attivissimo contro la lotta dei missili a Comiso negli
anni Ottanta, è sotto processo per aver compiuto un’azione diretta fracassando con un martello portato da Assisi due aerei F16 nella base militare olandese di Woensdrecht, con un danno stimato di alcuni milioni di dollari.
Alla base
olandese fanno riferimento venti ordigni nucleari quattordici volte
più potenti dell’ordigno sganciato su Nagasaki. L’azione è stata
compiuta il 10 agosto 2005, ma probabilmente Turi è entrato nella base
il 9 di agosto, proprio a sessant’anni dall’attacco nucleare a Nagasaki.
Chi è Turi
Già attivista a Comiso contro gli euromissili (inizio anni Ottanta),
Turi si rifà alla esperienza dei Ploughshares, il movimento
internazionale, cui aderiscono attivamente anche suore americane, che si
propone di “Trasformare le spade in aratri” ricorrendo all’azione
diretta. Azione sempre alla luce del sole e autodenunciata.
La situazione attuale.
Turi è in sciopero della fame dal 10 agosto. Turi non sciopera per sè
stesso, ma in solidarietà con tutte le vittime del militarismo.
In passato Turi ha realizzato numerosi digiuni, uno dei
quali presso Comiso (Sicilia, Italia) nel 1982. Questo digiuno durò 35
giorni ed era volto a persuadere il Papa ad emanare un comunicato contro
la collocazione di nuove armi nucleari (gli Euromissili) in Europa.
Al momento, Turi è in "isolamento medico" perché si è
rifiutato di permettere che gli venissero fatti i raggi X. Questo
significa che non può ricevere visite, e non può incontrare il suo avvocato.
Questo fatto è davvero preoccupante, perché il suo avvocato esperto in
diritto internazionale e in leggi correlate agli armamenti nucleari, ha
assunto l'incarico recentemente e non ha potuto ancora parlargli.
AGGIORNAMENTI: Turi è stato condannato
per maggiori informazioni: aggiornamenti sul
sito Mother Earth (in inglese)
Support Group Turi Vaccaro
info:
+31(0)6-20112411
Financial support for Turi: bankreknr. 907288952 in the name of
"G.Doeven te Deventer", mention "ondersteuning Turi"
Riferimento Italia per informazioni:
Alfonso Navarra – cell. 349-5211837
c/o Lega per il disarmo unilaterale
via Borsieri, 12 – 20159 Milano
Indymedia
olanda (in olandese, sigh!)
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PACCHETTO SICUREZZA |
12/07/2005 |
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Emergenza, come al solito
Il fiasco delle leggi
anti-terrorismo inglesi sembrava abbastanza lampante, dopo le
bombe del 7/7 esplose 5 mesi dopo la loro introduzione. Eppure, il
governo italiano torna alla carica con l'innovativa proposta della
legislazione di emergenza: espulsioni facili e maggiori poteri alla polizia,
tanto per cambiare. E, tanto per cambiare, gli eredi del PCI appoggiano
questa nuova "linea della fermezza", come gia' avvenne per
l'"emergenza" degli anni Settanta, quando anche il PCI votava contro
l'abrogazione della legge Reale. Anche le nuove misure
anti-terrorismo, infatti, mettono d'accordo tutti nella repressione
dell'immigrazione e del dissenso: dal fascista che vorrebbe una
societa' piu' pura e sicura, all'imprenditore perbene che vuole
lavoratori piu' docili e ricattabili,
con le buone di un permesso di soggiorno o con le cattive di un Tonfa.
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SORVEGLIANZA 'ANTI TERRORISMO' |
10/07/2005 |
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Ma allora cosa state controllando ?
Il 7 luglio a Londra quattro esplosioni causano 50 morti e centinaia di feriti. 1500 poliziotti londinesi sono altrove, in Scozia, impegnati a reprimere con altre migliaia di agenti le manifestazioni contro il G8. Anche in Inghilterra le migliaia di telecamere di videosorveglianza che da anni [1 | 2 | 3] invadono ogni spazio della capitale inglese e della privacy dei suoi abitanti non hanno evitato bombe, incidenti e panico generalizzato. La carta d'identità obbligatoria e la creazione di centri di detenzione extralegale per individui sospetti dimostrano di essere misure di sicurezza solo sul piano dell'illusione, mentre sul piano della realta' rimangono concrete violazioni delle liberta' personali. Le possibilita' di spostarsi, comunicare, dissentire sono state ristrette ovunque dall'11 settembre 2001 in poi, ma i grandi sforzi messi in campo contro i potenziali attacchi terroristici si sono dimostrati completamente inutili. Inutili, costosissimi e maldestramente condotti, visto che il principale motore di ricerca della rete pubblica da settimane dettagliate fotografie di basi militari e obiettivi sensibili.
Blair ha sostenuto che "è ragionevolmente chiaro che gli attacchi siano avvenuti in coincidenza del summit di Gleneagle", ma anche che "gli inglesi non verranno intimiditi per le esplosioni che hanno colpito i trasporti della capitale". Ovvero si continuera' a definire "libertà e democrazia" la guerra portata in quei paesi di cui occorre assumere il controllo, a chiamare "eroi" i lutti tra i propri elettori e a spostare altri milioni di euro dallo stato sociale ad apparati di controllo che non mettono al sicuro da alcunche'. In Italia, il premier meno credibile del mondo ha dichiarato che e' stato raggiunto un alto livello di rischio, mentre negli Usa il ridicolo indicatore semaforico del "rischio terrorismo" è stato portato al colore arancione. La politica della paura cresce affinche' la politica della guerra cresca ancora meglio.
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G8 SCOZIA GLENEAGLES |
03/07/2005 |
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MAKE G8 HISTORY
Quest'anno i G8 hanno scelto di incontrarsi a Gleneagles in Scozia. I governanti di
Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti Canada e
Russia, si stanno incontrando per discutere di: cambiamento climatico,
immigrazione, giustizia commerciale, sviluppo economico dell'Africa,
situazione in medio oriente, non proliferazione nucleare.
Contemporaneamente, così come negli anni scorsi a Genova,Evian,
Kananaskis,
migliaia di persone affolleranno le strade e le piazze con decine di azioni e
blocchi.
Il nodo Britannico di
Indymedia ha allestito un Media
Center per diffondere informazioni dal basso e senza censure sul
vertice G8.
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ANCORA GENOVA |
01/07/2005 |
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Nessun colpevole per le lesioni a Bolzaneto...
Mentre si paventa l'imminente invio di avvisi di chiusura indagini
per fatti di strada e 50 imputazioni per devastazione e saccheggio nei
processi sulle contestazioni al vertice del G8 di Genova, la procura
chiede l'archiviazione per 126 degli indagati per le violenze nella caserma di Bolzaneto.
Potrebbe pagare quindi la strategia scelta, fatta a suo tempo, di presentare
fotografie sbiadite o datate, che in molti caso hanno reso il
riconoscimento dei tutori dell'ordine molto difficile se non impossibile.
Tra le persone per le quali i pm hanno chiesto l'archiviazione parziale
c'è anche Alessandro Perugini, che era il numero due della Digos, e Anna
Poggi, commissario capo in servizio a Torino ma distaccata a Genova nei
giorni del G8. Entrambi però prenderanno parte al processo che inizierà
il 12 ottobre per le violenze denunciate dai manifestanti a Bolzaneto.
45 tra poliziotti, agenti penitenziari, infermieri e medici dovranno
rispondere di: abuso d'ufficio, abuso d'autorità su arrestati, violenza
privata, lesioni personali, percosse, ingiurie, minacce e falso ideologico.
Intanto continuano anche gli altri due tronconi di processi
legati ai fatti di Genova: quello per le irruzioni notturne nella scuola
Diaz e nel mediacenter Pascoli la notte del 21 luglio e quello contro i
manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.
:: Risorse :: Post riassuntivo su i fatti di Bolzaneto||
supportolegale.org || Pillola
rossa || Comitato Verità e
Giustizia per Genova ||
Raccolta di agenzie Ansa sul
processo
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PROCESSI |
15/06/2005 |
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In diretta dai processi genovesi
Sono in arrivo 190 avvisi di chiusura indagini per fatti di strada e 50 imputazioni per devastazione e saccheggio nei processi sulle contestazioni al vertice del G8 di Genova.
La Procura genovese ha infatti voluto blindare i
procedimenti giudiziari a carico dei manifestanti del 2001: i pm Anna
Canepa e Andrea Canciani sono stati incaricati di seguire
esclusivamente i procedimenti che riguardano le denunce contro i
manifestanti, venendo esonerati da ogni altro impegno.
I risultati di questa scelta arrivano in fretta: 190 indagini per fatti di
strada e danneggiamenti sono in procinto di essere chiuse con la richiesta
di rinvio a giudizio, mentre altri 50 manifestanti saranno processati per
devastazione e saccheggio.
Tutto questo a fronte di denunce contro aggressioni e violenze da parte di
PS, CC e compagnia cantante che giacciono tra le scartoffie dei PM e di due processi, per la Diaz e per
Bolzaneto, che per cambi di collegio giudicante, biblicità di tempi
tecnici e burocrazia stanno marciando verso la prescrizione.
Uno degli elementi più importanti è che in alcuni casi i nuovi procedimenti colpiscono persone che per
l'identico episodio avevano precedentemente sporto denuncia per violenze subite da parte delle forze dell'ordine. Un atto che ha un sapore
intimidatorio che dovrebbe causare qualche turbamento
anche nelle assopite coscienze "democratiche".
Comunicato stampa di Supportolegale | Audio 1- 2 | Print informativo sulle nuove denunce
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ANARCHICI IN ARRESTO A LECCE |
13/05/2005 |
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270bis, ter, quater...
Cinque arresti in Puglia e oltre venti perquisizioni in tutta Italia, per l'accusa di un'associazione "finalizzata al compimento di atti di violenza a fini di eversione dell'ordine democratico". Questo il risultato di un'operazione portata a termine da 150 agenti nella mattina del 12 maggio su richiesta del PM Giorgio Lino Bruno. Le persone arrestate sono accusate non solo di aver organizzato o istigato le proteste contro il Cpt "Regina Pacis" di San Foca (Lecce), ma anche un gran numero di danneggiamenti e azioni contro multinazionali, banche ed istituzioni militari. Con tale ipotesi, i magistrati hanno potuto invocare l'articolo 270bis, la famigerata "associazione sovversiva", e ottenere la collaborazione del Servizio Centrale Antiterrorismo (diretto da Franco Gratteri, uno dei responsabili del raid alla Diaz a Genova nel 2001) e addirittura della Direzione Distrettuale Antimafia.
Per l'ennesima volta in pochi mesi, quindi, le autorita' gettano su un movimento la piu' pesante delle accuse possibili, aggravando con l'associazione e con la sovversione le denunce contro le lotte sociali: con le bacchette magiche di magistrati come Vitello, Ionta o Bruno, le occupazioni delle case sfitte si trasformano "associazioni a delinquere", le manifestazioni contro la precarieta' "rapine aggravate", e persino un'azione contro una macelleria o una telefonata durante un corteo puo' giustificare "associazione sovversiva".
Solidarietà amici anarchici | Cobas Brindisi | avamposto degli Incompatibili
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