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03/10/2002

GUERRE GLOBALI

Questa categoria si concentra su tutti quegli eventi e quei territori nel mondo che in questo momento sono interessati da guerre e dallo scontro tra le popolazioni locali ed i grossi interessi economico/politici del capitalismo avanzato.
CONGO 17/04/2003
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Diamanti sporchi

Le truppe regolari ruandesi e quelle dei ribelli alleati hanno iniziato una avanzata nel sud Kiwu del Congo, distruggendo e saccheggiando i villaggi. Durante la prima settimana di aprile sono morte nella regione di Ituri centinaia di persone. Sono gli ultimi episodi di un conflitto che ha fatto oltre 3 milioni di vittime negli ultimi anni e che resta invisibile, mentre le televisioni di tutto il mondo si dedicano allo spettacolo della guerra in Iraq. In gioco ci sono le risorse del Paese più ricco dell’Africa. Prima di tutto il coltan, il minerale che garantisce la lunga durata delle batterie di cellulari, telecamere, computer portatili, play station. Ma anche oro, diamanti e cobalto. Le ragioni del massacro vengono ricondotte ai conflitti tra i vari gruppi etnici che si contendono il territorio. Non è vero. Sono invece le grandi compagnie minerarie ad armare le varie fazioni, e ad approfittare di una situazione di instabilità che rende possibile ogni furto. Rendendo difficile l'accordo di pace firmato a Sun City (Sud Africa).

intervista a Touadi sulla guerra [1 - 2]

approfondimenti:
cronologia del conflitto
guerra in Congo e gsm
guerra e diamanti | diamanti del cotlan | dossier "diamanti e guerra"
"La Repubblica del Congo fatta a pezzi dai suoi vicini"
diamanti, Borsa e guerre
CRIMINI INTERNAZIONALI 15/04/2003
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Guerra Finita?

Cronologie di guerra

[ Notizie sul Kurdistan | Lettere da Bagdad ]
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Prossime mobilit-azioni:
[ Pubblicate le prossime mobilitazioni sull'agenda ]
[ Prossime mobilit-azioni ]

All'indomani della conquista di Baghdad da parte degli americani tutti hanno gridato alla fine della guerra, alcuni hanno sperato nella fine del massacro della popolazione irakena, o magari persino alla messa in moto del meccanismo degli aiuti umanitari. Invece no, a quanto pare la macchina bellica americana non ha la minima intenzione di fermarsi, ne' le truppe d'occupazione hanno ricevuto ordine di rimettere in sesto il disastro che giorni di bombardamenti hanno causato alle infrastrutture necessarie alla sopravvivenza.

Dopo l'arrivo nella capitale abbiamo assistito al culmine della propaganda statunitense: l'assalto alla statua di Saddam Hussein avrebbe dovuto rappresentare come un'icona il sentimento di tutta la popolazione dell'Iraq. Ma quando per sbaglio le telecamere allargavano l'inquadratura il set preparato per lo show mediatico si svelava nella sua interezza: una piazza vuota, circondanta dai blindati, poco piu' di centinaio di irakeni, uno stuolo di telecamente occidentali per filmare quella che doveva essere l'ultima puntata del serial televisivo a cui hanno abituato il mondo.

Ma la verita' e' sempre lontana dagli schermi televisivi e, come dimostrano le testimonianze , nella capitale irakena non succede nulla di buono: gli americani si spostano da Baghdad a Tikrit, impegnandosi nella fantomatica "caccia al dittatore morto", lasciando dietro di loro una scia di sangue, facendo finta di "essere troppo pochi" per poter ripristane acqua ed elettricita', lasciando mano libera ai saccheggi delle bande e alle distruzioni.
Ma del resto questo e' l'esercito delle multinazionali, tutte impegnate a spartirsi la torta della ricostruzione, mentre gli irakeni continuano a piangere ogni giorno nuovi morti.

Nel frattempo il governo americano fa un favore a Sharon e sposta l'attenzione sulla Siria, e i media lo seguono pedissequamente, per farci dimenticare delle armi chimiche per le quali è scoppiata questa guerra: fino ad ora infatti non e' avvenuto nessun ritrovamento, anche se Powell ha assicurato, che verranno trovate al più presto. E c'e' da credergli: l'esercito americano da sempre ne ha a disposizione.

Prosegue cosi' l'ipocrisia dell'informazione mainstream che cercò di sconvolgerci descrivendo con parole truci le immagini dei soldati USA catturati dall'esercito irakeno, raccontandoci di come venisse in quel modo violata la convenzione di ginevra, inventandosi di sicuri massacri ed uccisioni, mentre arriva pochi giorni fa la notizia della consegna da parte di militari iracheni proprio di quei marines, vivi.
Come per magia e' svanita nel nulla la polemica sulle bombe a frammentazione usate dagli americani e lanciate anche contro obiettivi civili, o delle ripetute violenze e maltrattamenti riservati soldati e civili irakeni. Ma evidentemente la convenzione di ginevra ha una valenza a senso unico.

Ora l'america inizia una guerra economica unilaterale contro la Siria, e chiede una risoluzione dell'onu che condanni la sua politica "filoterrorista".
La storia l'abbiamo gia' sentita e abbiamo visto come l'america ha intenzione di far rispettare tali risoluzioni da alcuni paesi, o di renderle inutile cartaccia per altri. Quale scenario futuro si prepara?

[ Feature 20.03.03 ][ Feature 16.04.03 ]

[ Mobilit-azioni passate ][ Mobilit-azioni internazionali ][ Blocchi dei trasporti militari in Italia ]

[ MediaCenters | RisorseAudio | RisorseVideo | TV ]

[ Informazioni sulle mobilit-azioni | Info sulla Guerra | Campagne ]

F15 15/03/2003
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Un No Globale

Dall' Antartide a Bagdad, da Tokyo a Varsavia, in centinaia di città in tutto il mondo e decine di milioni di persone manifestano sabato 15 febbraio contro la guerra. Nonostante il divieto anche a New York una manifestazione e' partita da First Avenue alle 12 ora locale. E' la risposta più forte al tentativo Usa di risolvere con la violenza i conflitti economici, di usurpare risorse, di gestire la colonizzazione internazionale.
Da tutta Italia si sono riversate a Roma 3 milioni di persone, dando luogo alla manifestazione piu' grande nel mondo in questa giornata di pace. Il percorso della manifestazione ha attraversato tutta Roma per una decina di chilometri. Nonostante questo la Rai ha negato la diretta televisiva, un altro clamoroso boomerang per quella che dovrebbe essere la televisione pubblica nazionale.
continua>>

E le proteste continuano:
22-02: Bagdad marcia contro la guerra

Le proteste verranno coperte in tempo reale dalle reti di comunicazione globale alternativa

Resoconto completo delle proteste in tutto il mondo!!!!

Video streaming [IMC Global video | expertbase f15 | Olanda live stream | Global TV | SubTV | FreespeechTV ]
Audio streaming [ radio GAP| Global radio | Olanda | Pacifica peacewatch | Londra | IMC Ny audio ]

[ United for Peace | Iraq journal | UK peace groups | International Answer | No Blood for Oil | Fermiamo la Guerra | No Iraq war | No alla guerra | infoshop.org ]

PALESTINA 27/01/2003
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Natale in Palestina

Natale di sangue nei Territori occupati da Israele.
Nove palestinesi sono stati assassinati, decine sono finiti in manette, una trentina di persone sono state ferite.
Oltre Qabatya, Tulkarem, Nablus, Ramallah, Betlemme, Gaza: sono i luoghi dove i militari dello Stato d'Israele hanno portato a termine l'ennesima invasione. A Betlemme le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno rioccupato la zona a ridosso della Basilica della Natività, da dove due giorni fa si erano ritirati in occasione delle celebrazioni del Natale.

Continua a Rafah l'interposizione degli internazionali con la costruzione di tende contro l'edificazione del muro di divisione voluto dallo stato d'israele.

Aggiornamenti:
25_01: ISM report [en]
24_01: ISM report [en] - Rafah
22_01: ISM report [en]
21_01: evasione carcere - Rafah - Tulkarem - Libano
20_01: ISM report [en] - deportazione palestinesi
19_01: ISM report [en] - svezia boicotta - Hebron
18_01: Hebron - ISM report[en]
17_01: Gaza - Ebrei rinunciano cittadinanza
16_01: ISM report [en] - Rafah - omicidi mirati
01-15 gennaio
dicembre

Approfondimenti: [ AIC | Palestine IMC | Israel IMC | Electronic Intifada | Coordinamento Nazionale di Solidarietà con l'Intifada | PalestineMonitor]

>>>continua


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